Cari amici,
come riportato nel titolo, questa edizione della newsletter sarà incentrata sulla giornata del Merano.
Innanzitutto come certamente avrete avuto modo di vedere dal vivo, è sempre un grande piacere incontrarvi negli ippodromi, oppure in televisione, erano presenti tantissimi spettatori, non so darvi una stima esatta ma l’impressione era di parecchie migliaia, la tribuna era piena e il parterre non era da meno, vi assicuro che si faticava a muoversi, una gioia per i nostri occhi ippici.
Quello che però mi ha maggiormente colpito è l’atmosfera attorno alla giornata, un clima che poche volte ci capita di vivere nei nostri ippodromi e questo non solo durante le corse in programma, ma ben prima, già dalla tarda mattina si potevano incrociare famiglie e gruppi di ragazzi vestiti bene che a piedi, dopo aver parcheggiato la macchina – breve inciso: semplicemente perfetta la gestione dei parcheggi aggiuntivi – si dirigevano verso l’ippodromo, felici di partecipare a un evento che era anche una festa. In tutta onestà un modo di vivere una giornata ippica che è più facile riscontrare in Inghilterra che qui da noi.
Questo risultato incoraggiante è dovuto all’ottimo lavoro della Merano Galoppo capitanata dalla famiglia Martone. Un’azione continua che non si ferma solo all’organizzazione perfetta della giornata clou di domenica scorsa, ma che invece rappresenta un’opera continua e svolta in profondità e da anni nel tessuto sociale alto atesino.
Questo ci deve fornire la consapevolezza che a dispetto delle tante mancanze del settore è ancora possibile organizzare uno spettacolo ippico in Italia e farlo ad alto livello coinvolgendo le realtà del territorio.
Indubbio che Merano abbia dalla sua il vantaggio di un ippodromo incastonato come un gioiello in un panorama mozzafiato e pure che possa sfruttare la vocazione turistica del luogo, così come non è pensabile replicare pedissequamente altrove le medesime dinamiche che qui hanno dimostrato di funzionare, ma è altrettanto vero che lo sforzo e l’impegno che tocchiamo con mano a Merano non lo ravvisiamo ovunque in Italia.
Sia chiaro ci sono altre realtà che lavorano egregiamente, ma ritengo, come ho anche ribadito nell’intervista in diretta domenica su EQUTV, che l’impegno e il lavoro di ippodromi come Merano debba rappresentare lo standard di riferimento e non l’eccezione.
Un ippodromo accogliente e un’organizzazione di alto livello, non mi stancherò mai di rimarcarlo, è il nostro miglior biglietto da visita per attrarre nuovi Proprietari ed evitare di perdere quelli che già abbiamo, infatti vincere o anche solo partecipare con un proprio cavallo a una corsa che si svolge in un simile contesto e davanti a un muro simile di spettatori è uno degli aspetti che un Proprietario ricerca e questo certamente possono confermarcelo i nostri Soci, le Scuderie Aichner e Tania-Vana, che tanto bene si sono comportati con i loro portacolori nella domenica meranese.
Proprio per incentivare questo “attivismo” e spingere verso una concorrenza virtuosa tra Società di Corse, ritengo sia ormai imprescindibile rivedere il sistema delle sovvenzioni agli ippodromi in modo da premiare chi lavora bene rispetto invece a chi fa il minimo indispensabile e pensa solo a tirare su la saracinesca per più giornate possibili. Il Sottosegretario La Pietra era presente alla giornata e sono certo si sarà reso subito conto di quanto sto qui scrivendo, a lui di fare sì che simili giornate diventino la norma e non l’eccezione.
Concludo facendo anche i complimenti al socio La Tesa per la bella affermazione in Listed a Roma e vi do appuntamento a dopo il grande fine settimana parigino che avrà il suo clou nell’Arc.
Un caro saluto,
Antonio Viani
– Presidente Unione Proprietari Galoppo –