Cari amici,
rientriamo idealmente dalla pausa estiva con una nuova edizione della Newsletter di UPG.
Riprendendo il titolo qui sopra, settembre ci porta due aspetti fondamentali, il primo di questi, le Aste dei puledri.
Ovviamente le aste non sono prerogativa solo di questo mese, pensiamo solo a quelle Arqana di metà agosto, oppure alle future di Tattersalls dei primissimi giorni di ottobre, ma è innegabile che per noi italiani settembre sia ancora fortemente legato alle aste SGA.
Sabato 09 settembre prossimo si celebrerà quello che per tanto tempo è stato un vero e proprio rito, una di quelle occasioni a cui non era possibile mancare. Devo ammettere che, pur essendo cambiati i tempi, il fascino delle aste rimane sempre e comunque elevato, anche a dispetto delle tante difficoltà del settore.
Per un Proprietario è un avvenimento che coniuga la passione per lo sport con il sogno. Siamo sinceri, quando acquistiamo un puledro, quale che sia la cifra che mettiamo sul tavolo, sogniamo che quel cavallo possa fare cose mirabolanti in pista ed è fin naturale pensare che sia così. Sia chiaro, non siamo dei pazzi, sappiamo bene che le variabili sono migliaia e la logica ci è contro e che già vederlo correre nella successiva primavera oppure in autunno sarà un risultato da non disprezzare, ma rimane il fatto che nel fondo del nostro cervello, anzi forse sarebbe meglio dire in fondo al nostro cuore, è ben viva la speranza di aver acquistato il nuovo crack italiano.
E la cosa, a mio modo di vedere, non solo è giusto che sia così, ma è pure una degli aspetti più belli che ci siano nel nostro mondo. Se ci pensate pochi divertimenti (ed essere Proprietari deve essere sinonimo di divertimento) ti lasciano un’alea così ampia. Facciamo un esempio estremo, se acquisti una barca e spendi duemila euro è difficile che tu possa sognare di compiere con questa una traversata oceanica, non sono un esperto di nautica ma ritengo che tale cifra sia oggettivamente troppa bassa per sognare simili traguardi. Mentre, invece, se acquisti per la stessa cifra un cavallo, il sogno di vincere il Derby puoi averlo e cosa forse ancora più importante nessuno può darti la certezza che questo non avvenga. Lo so che i paragoni fatti sono, appunto, estremi, ma penso che rendano bene lo stato d’animo che alberga in un vero Proprietario che viene alle Aste, quindi pur non essendo mio compito quello di pubblicizzare le prossime aste SGA, il mio invito è quello di parteciparvi, se avete voglia di vivere il sogno, ma anche se non ne avete voglia ritengo sia utile riassaporare queste emozioni, inoltre, cosa da non disprezzare sarà una occasione per salutarci.
Passiamo al secondo aspetto, più gravoso, riportato nel titolo: gli impegni che ci attendono.
Ebbene questo settembre vorrei che diventasse, per UPG e per tutto il galoppo, finalmente il mese delle proposte concrete e della definizione, una volta per tutte, di un disegno complessivo del futuro del nostro sport. Finora ci siamo occupati del contingente, ovverosia dei problemi più urgenti, che fossero i pagamenti piuttosto che la programmazione mensile. Credo sia giunto il tempo di far vedere, in primis proprio alla Politica, che il nostro settore è capace di una visione più ampia. La parola ampiezza, badate bene, non deve essere travisata con la parola vaghezza.
Si può definire il futuro dell’ippica in maniera più che mai concreta e proprio UPG, la vostra Associazione, ha iniziato a farlo con la questione IVA dove, grazie allo splendido lavoro dei nostri soci, abbiamo proposto una strada per una riforma che se ben fatta potrebbe davvero rivelarsi decisiva per far ripartire il settore. Credo che questo sia l’approccio da seguire nei prossimi mesi, lavorare su temi importanti per il futuro, produrre dei documenti e presentarli alle Istituzioni.
Non soltanto ritengo sia il modo corretto di operare, ma penso anche sia l’unico per cercare di convincere chi ci governa che il nostro è un settore vivo, che crede nelle sue possibilità di riforma e di rilancio.
Vi assicuro che un lavoro simile non viene fatto dalle categorie da parecchi anni (forse decenni), perché appunto ci si è concentrati, in piena buona fede sia chiaro, sul presente e sul mettere delle pezze a un abito che oramai è troppo logoro, siamo al punto che dobbiamo tesserne uno nuovo, certamente tenendo a mente il passato e quanto di valido ci ha insegnato. Non sarà un lavoro semplice perché è difficile astrarsi anche solo per un momento dal quotidiano e pensare a un futuro che i pessimisti ci ricordano nebuloso. Ma è uno sforzo che dobbiamo compiere perché o sistemiamo il settore nel suo complesso, poggiandolo su basi solide e durature, oppure ogni pezza sarà inutile.
Ovviamente attendo il contributo da parte di tutti voi per questa sfida!
In attesa quindi di trovarci e partire a organizzarci per questa enorme sfida, vi invio il mio più caloroso saluto, alla prossima,
Antonio Viani
– Presidente Unione Proprietari Galoppo –