Cari Amici,
si avvicina il giorno clou della stagione, il giorno del Derby.
Inutile negarlo, questa corsa rappresenta un unicum che non ha eguali nella stagione. La tradizione e la storia che rappresenta, il fatto che sia un appuntamento che giunge un’unica volta nella vita agonistica di un purosangue la rende la prova più affascinante e più ricercata da tutti i Proprietari, italiani ed esteri.
Questa attrazione permane ancora oggi che forse lo splendore è meno brillante, vuoi per via delle tante corse di Gruppo che si sono aggiunte, vuoi anche, in Italia, per uno status che non è più quello massimo di Gruppo 1, vuoi infine, sempre qui da noi, per una decisione poco lungimirante di accorciare la distanza classica a un ibrido 2200 che non è né carne né pesce e che ha fallito la sua finalità, cioè salvare lo status della corsa, il già citato Gr1.
Ebbene, nonostante tutto questo, la forza della tradizione e della storia pluricentenaria continua a prevalere e questo mi pare un grande messaggio per tutti noi, Proprietari appassionati e amanti di questo splendido sport.
Permettetemi un parallelismo ardito. Il prossimo futuro ippico certamente ci presenta svariate difficoltà, ma, ne sono certo, se saremo capaci di raccogliere gli insegnamenti e le indicazioni che ci arrivano dalla nostra grande storia sapremo affrontarli e superarli. Non è una sfida semplice, soprattutto perché sappiamo bene che il passato non va ovviamente preso acriticamente ma va analizzato e attualizzato, così da rinvigorirne gli stessi insegnamenti.
Il Proprietario, a mio avviso, si sublima con il concetto stesso che porta con se il Derby, cioè la sfida massima. A questo deve idealmente tendere tutto il programma Nazionale.
In concreto dobbiamo rendere sempre più uniche e speciali le nostre giornate e le nostre corse, in una parola più spettacolari, anche a costo di sacrifici e rinunce a tutta una serie di giornate e prove che nulla aggiungono. So bene che attuare una simile operazioni non sarà indolore, nessun reale cambiamento lo è, ma se vogliamo davvero intraprendere un percorso di risalita questa è l’unica via da percorrere: maggiore selezione, maggiore competizione e di conseguenza maggiore spettacolo.
Un altro aspetto che volevo velocemente approfondire con voi, prima di salutarci, è legato a quanto avvenuto nell’ultimo fine settimana a Milano. Come tutti sapete la prova di maggior interesse, il Bereguardo, Listed race, è stato annullata per una serie di problemi ed errori in fase di partenza che non starò qui a ripercorrere, perché ritengo che il vero tema non stia in questi errori – l’errore umano va certamente sanzionato, ma va anche accettato come parte del gioco e non possiamo pensare di cancellarlo del tutto – ma nel fatto che quanto accaduto ci deve far capire l’urgenza di tornare a formare e reclutare in maniera adeguata le figure professionali che permettono nei fatti che si disputino le corse.
Perché è inconfutabile che come la qualità dei nostri cavalli peggiora in un sistema che non li aiuta a emergere, così accade per tutti gli altri attori del sistema. Dobbiamo tornare a fare formazione, che sia rivolta alla figura degli Handicapper, dei Commissari o degli Starter. Il sistema va migliorato in tutti i suoi aspetti.
Se lo faremo, il sacrifico e l’indubbia penalizzazione che hanno subito i Proprietari dei cavalli partecipanti al Bereguardo non sarà stato vano, premesso ovviamente che non sarebbe una cattiva mossa da parte del MASAF e dell’Ippodromo di Milano prevedere una qualche forma di rimborso per quanto gli stessi hanno dovuto subire.
Con questo ultimo spunto di riflessione vi saluto e spero, come sempre, di avere il piacere di incontrarvi in ippodromo soprattutto questa domenica, a Capannelle, per il nostro atteso Derby!
Antonio Viani
– Presidente Unione Proprietari Galoppo –