Cari Amici,
Qui a fianco potete leggere il testo della lettera inviata ieri da ANG al Ministero.
Le richieste sono essenzialmente due: un cronoprogramma dettagliato che dia certezza agli operatori nella riscossione dei pagamenti a loro dovuti e una modifica del calendario.
Argomenti nuovi? Assolutamente no, da mesi, anzi sarebbe meglio dire da anni, noi di UPG, assieme a ANG, continuiamo a batterci su questi aspetti. Cambiano i Governi, cambiano i referenti, ma alla fine i temi centrali dell’agenda sono gli stessi.
Per quanto riguarda i pagamenti, non si chiede qualcosa di irrealizzabile, come pagare subito tutto il pregresso del 2022, sappiamo bene che ci sono ostacoli difficili da superare nel breve periodo. Si chiede unicamente di avere una tempistica precisa, cioè di sapere con esattezza cosa verrà pagato nei prossimi mesi fino a fine giugno. Tale data non è stata scelta a caso, ma deriva da quanto espressamente riportato dal Sottosegretario La Pietra nel suo intervento alle categorie di trotto e galoppo, dove lo stesso ha comunicato agli intervenuti che il Ministero farà un primo controllo a fine giugno e la speranza del dicastero è quella di arrivare per quella data ad avere un ritardo nei pagamenti stimabile in circa 4 mesi per tutti i beneficiari (scuderie e operatori con fattura e senza).
Seguendo queste precise indicazioni – che abbiamo apprezzato quando ci sono state comunicate, visto che erano permeate di visione strategica e realismo – le categorie chiedono di sapere come si tradurranno in concreto. Nulla di straordinario, anzi dovrebbe essere di facile reperibilità per il Ministero, che ha certamente contezza di quali siano le risorse a disposizione per i prossimi mesi e come verranno impiegate.
Non è un passaggio da poco avere un cronoprogramma dettagliato, per un operatore è fondamentale poter organizzare la propria attività sapendo di poter contare su determinate entrate in tempi certi. Non è soltanto una questione basilare per alcune scuderie che, è innegabile, fanno dell’attività ippica il loro lavoro principale, ma rimane importante anche per quelle, la maggioranza, che vivono le corse come un hobby.
Spesso si sente dire che i Proprietari devono disinteressarsi dei pagamenti, perché sono nel sistema per passione. Innegabile che la passione sia slegata dal mero ritorno economico, tutti i Proprietari storici lo sanno, ma è altresì vero che la passione è intrinsecamente legata alla serietà e alla certezza del rispetto delle regole. Se aumenta la serietà fidatevi che sale di conseguenza anche la passione e, tradotto in termini semplici, il sistema torna a funzionare.
Se il nostro sport prevede che a ogni corsa disputata corrisponda una serie di premi, questi ultimi vanno pagati in tempi certi e possibilmente “accettabili”, altrimenti l’intero sistema perde in autorevolezza e, appunto, in serietà e in conclusione disincentiva la permanenza nel settore o l’ingresso di nuovi player.
Tralascio infine di approfondire cosa significhi non avere tempistiche certe per operatori quali allenatori e fantini, per loro significa lavorare totalmente al buio e senza una reale certezza nel futuro. Un sistema funziona se tutti i suoi stakeholder sono soddisfatti e quindi è importante che una Associazione come UPG appoggi le giuste richieste di chi subisce maggiormente questa situazione.
Per quanto invece concerne il secondo aspetto, la modifica dei calendari, la richiesta nasce da una precisa necessità: cessare lo spreco di risorse.
Un calendario organizzato in maniera tale da ottimizzare le risorse a disposizione consentirebbe di raggiungere peraltro proprio uno degli obiettivi che, sempre nell’incontro suddetto, il Sottosegretario La Pietra ha esplicitato come una delle mission del suo mandato: cioè non sprecare denaro pubblico.
Negli anni scorsi si è fatto l’esatto opposto, cioè si è deciso di disperdere le risorse a pioggia, preferendo evitare qualsiasi modifica, leggasi ridurre e rimodulare le giornate a seconda delle reali necessità del comparto. Oggi abbiamo una situazione completamente diversa rispetto al passato eppure continuiamo a seguire le stesse strade tracciate quando esisteva un’ippica differente.
Il nodo da sciogliere deriva da quei Decreti Ministeriali ancora in vigore che vincolano l’attribuzione di giornate e montepremi e questi alle sovvenzioni. Un ircocervo che pare fatto apposta per fermare qualsiasi modifica in senso qualitativo che consenta al galoppo di creare valore, selettivo e spettacolare, anziché disperderlo.
Come UPG non possiamo rimanere inermi di fronte a uno scempio che oltre a quanto appena detto ha l’ulteriore effetto di renderci ancora meno competitivi con l’estero e quindi vedere le nostre corse perdere di attrattività e anche di status, come abbiamo appena visto nell’ultimo report del Comitato Pattern.
Il passo da compiersi è innegabilmente difficile, si vanno a toccare rendite consolidate nel tempo, ma se – come ancora una volta ci ha giustamente ricordato il Sottosegretario – questo 2023 va utilizzato come anno di transizione per risolvere i problemi che ci portiamo dietro dal passato, allora facciamolo davvero risolvendo la questione centrale della programmazione e dei calendari una volta per tutte.
Come vedete le richieste di questa lettera non sono novità dell’ultimo momento e non sono nemmeno in contraddizione con quanto affermato recentemente dalle Istituzioni, anzi.
UPG è come sempre a disposizione, come siamo certi lo sia ANG, per aiutare in tutti questi aspetti il Ministero a trovare le migliori soluzioni. Adesso sta però al Ministero scegliere se volere davvero una riforma del settore o se invece procedere sui medesimi, e fallimentari, percorsi del passato.
Antonio Viani
Presidente U.P.G.