Il 01 novembre le categorie del galoppo associate in ANG hanno indetto una protesta pubblica che si espliciterà in un silenzio stampa di tutti gli operatori impegnati nei convegni in programma nella giornata.
Ritengo doveroso come Presidente di UPG, una delle Associazioni facenti parte di ANG, spiegarne i motivi agli associati e agli appassionati.
Come sapete, gli ippici stanno subendo anni di gestione manchevole delle Istituzioni, in primis del MIPAAF.
Tra le tante pecche, quella delle tempistiche di pagamento è una delle peggiori perché oramai i ritardi hanno raggiunto i 10/11 mesi in alcuni casi, come per le scuderie a P.IVA.
Questa situazione sta portando alla chiusura o al forte ridimensionamento di molti attori del nostro sport. Una situazione che non può essere sostenuta ancora a lungo.
A fronte di questo, UPG assieme a ANG, da mesi sensibilizza la Politica e i Dirigenti Ministeriali per cercare di velocizzare i tempi.
Purtroppo nulla li ha finora smossi.
Per primi, grazie anche al fattivo interessamento dell’On. Gadda, abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora con il question time, nel quale il Sottosegretario Battistoni ha ammesso pubblicamente che il Ministero non è in grado, oggi, di pagare nei tempi stabiliti, ricordo che l’Unione Europa stabilisce in 60gg il limite massimo perché una P.A. paghi i suoi debiti.
A fronte di ciò abbiamo proclamato lo stato di agitazione del galoppo. Questo significa mettere in atto tutte quelle iniziative, legali e di protesta, che possano aiutare a sbloccare la situazione.
Abbiamo dato mandato a un rinomato studio legale di predisporre una base su cui appoggiarsi per effettuare Decreti Ingiuntivi. Abbiamo continuato la nostra opera di contatto con vari esponenti politici, l’On. Gadda e altri, per fargli comprendere la gravità della situazione.
Abbiamo scritto formalmente al Ministero di velocizzare i tempi di pagamento trasferendo tale pratica agli Ippodromi.
E proprio in questa fitta serie di iniziative, che continueranno anche alla prossima Fiera di Verona, si inserisce il silenzio stampa. Non è dunque una scelta a se stante, ma parte di un disegno complessivo.
Questa iniziativa ha un valore soprattutto simbolico.
Serve a rendere in maniera concreta lo stato di prostrazione che sta vivendo il settore.
Come il Ministero non risponde alle nostre legittime richieste, così il Galoppo per un giorno decide di rimanere in silenzio.
Capiamo bene che seppur limitato a una sola giornata, stiamo arrecando un disagio agli scommettitori e agli appassionati.
Ne siamo consapevoli e ce ne dispiacciamo, ma chiediamo allo stesso tempo comprensione per una situazione che rischia di porre la parola fine a tutto il nostro sport!
Siamo certi che chiunque abbia a cuore la nostra amata ippica ci capirà e sosterrà in questa come in tutte le battaglie per salvaguardare il futuro del nostro sport.
Antonio Viani
Presidente Unione Proprietari Galoppo