Cari amici,
ci stiamo avvicinando ai primi grandi appuntamenti della primavera, sabato 29 aprile San Siro manderà in scena la prima prova di Gruppo, l’Ambrosiano, e il primo maggio invece Capannelle risponderà con l’ormai tradizionale giornata dell’ “Italian Guineas Day“.
Una soluzione, quella di disputare Parioli, Elena e Botticelli nel giorno della festa dei lavoratori, che ci trova particolarmente d’accordo.
Queste festività civili vanno sfruttate per veicolare il meglio del nostro sport. Se da un lato ci spiace che i cugini del trotto abbiano riportato il Lotteria anch’essi al 01 maggio, dall’altro riteniamo che Capannelle comunque vivrà una giornata piena di passione e pubblico. La società di gestione capitolina ha creato tutta una serie di eventi a corollario della giornata, capendo come il contorno allo spettacolo in pista sia anch’esso un aspetto da non sottovalutare.
Speriamo che questi segnali di risveglio e di rinnovata attenzione verso l’ippica, che abbiamo letto da Pisa a Roma, passando per Milano e Firenze (Merano in questo è già molto avanti), si traducano in una nuova strategia che veda gli Ippodromi investire in maniera decisa sulla promozione del nostro sport e non solo accontentarsi di percepire laute sovvenzioni. Noi come Associazione dei Proprietari non ci fermeremo nella nostra battaglia per spingere le società di corse a rendere sempre più accoglienti i nostri teatri.
Ma la giornata del primo maggio riveste un ruolo importante per la nostra Unione Proprietari anche per un altro motivo, infatti, come vi avevo accennato nelle scorse newsletter, avremo nella giornata una corsa a noi intitolata e cari amici non una corsa di routine, bensì un Handicap Principale di tipo A, l’ex WWF, insomma il massimo dopo le Pattern. Raccogliere l’eredità di questa benemerita Istituzione ci deve inorgoglire e rappresenta uno stimolo per lavorare sempre di più e bene a favore dei Proprietari Italiani.
Assieme a queste note vorrei ragguagliarvi su alcune questioni che ci hanno visto in prima linea nelle ultime settimane. Innanzitutto la questione dei partenti di Firenze, dove la vostra UPG si è spesa perché le regole fossero seguite in toto, infatti abbiamo denunciato la mancanza di un corridoio di sicurezza di fianco alle gabbie. Tale assenza comportava seri rischi per cavalli e fantini e dunque siamo felici di potervi confermare che la segreteria tecnica dell’Ippodromo fiorentino ha recepito le nostre richieste e infatti, seppur con qualche “difficoltà” iniziale, il numero di partenti si è ridotto in maniera tale da poter rispettare tutte le prescrizioni.
Assieme alla questione Firenze siamo intervenuti anche sull’altro tema del progetto della pista da trotto a Varese. Assieme a ANG abbiamo ritenuto necessario far presente al Comune di Varese come il progetto Varesino abbia meritevolmente messo sotto i riflettori una realtà importante come quella subalpina, ma che, a nostro avviso, sia più centrale investire sulle strutture ricettive dell’ippodromo piuttosto che sulla creazione di una nuova pista che permetta le corse al trotto. Ovviamente nulla contro i cugini trottatori e nemmeno contro la Società di gestione di Varese, capiamo bene le loro motivazioni, ma è altrettanto ovvio che il punto di vista delle Associazioni del Galoppo non possa che essere questo.
Ritengo altresì che la decisione del Consiglio Comunale di Varese di rinviare l’approvazione del progetto sia stato un atto molto utile per aprire finalmente un reale dibattito su quella che è la vera questione centrale, ovverosia la fisionomia futura che vogliamo dare non solo alle Bettole ma anche a San Siro. Pensare che i due ippodromi continuino a ignorarsi e ognuno a gestire i programmi senza che ci sia una attività sinergica tra loro, è uno spreco che non possiamo più permetterci.
Cogliamo questa occasione per sederci e discutere assieme su quelle che possono essere le finalità future dei due ippodromi regionali. Se, come sosteniamo da tempo, San Siro deve rappresentare la Scala del galoppo, quindi la selezione massima, allora diventa una conditio sine qua non che Varese svolga il ruolo complementare di campo aperto tutto l’anno o quasi per mantenere in vita quello che è il circuito di routine. Così facendo potremmo ottenere quella che è una strategia win-win per tutti gli attori.
L’importante però è trovarsi e discutere, cosa che si fa ancora troppo poco nel nostro mondo, dove è più facile sentire persone che sentenziano su tutto senza mai mettersi in discussione. Il mio invito è quindi di cambiare atteggiamento e trovare assieme delle soluzioni condivise.
Nell’attesa vi rinnovo l’invito a incontrarci sabato a Milano e ancora di più il primo maggio a Roma, sarà una bella occasione per salutarci e per, appunto, discutere assieme.
A presto,
Antonio Viani
– Presidente Unione Proprietari Galoppo –