Cari Soci e Amici,
innanzitutto vi voglio ringraziare.
Grazie per aver reso la giornata dell’Apertura un evento speciale. Nonostante il meteo inclemente, la vostra enorme passione ha “preso d’assalto” lo stand di Unione Proprietari Galoppo, decine di nuove adesioni nella sola giornata di sabato e tantissime persone che hanno chiesto informazioni e ritirato i moduli di iscrizione. Questo carico di fiducia, come ho scritto, ci aiuta e ci sprona ulteriormente a impegnarci sempre di più.
Un grazie ulteriore anche per aver dimostrato di apprezzare la scelta di legare la giornata del Premio Apertura e del Premio UPG, con una iniziativa culturale quale è stata quella di premiare le scuderie vincitrici delle varie corse in programma con un prezioso libro ippico.
Una dimostrazione di passione, come dicevo, e anche di fiducia nell’operato del Consiglio, che negli anni e con Direttivi differenti, non ha mai smesso di lavorare a favore del rilancio del nostro galoppo.
Sotto questo aspetto permettetemi di aggiornarvi sullo stato dell’arte. Innanzitutto mi fa piacere comunicare come tutti i Consiglieri e tanti Soci si stiano adoperando per monitorare le condizioni dei nostri teatri. Vi avevamo infatti chiesto di farvi parte attiva per aiutarci a rendere sempre più belli e accoglienti i nostri ippodromi, sia dal lato piste sia da quello delle strutture di accoglienza e devo ammettere che avete subito compreso lo spirito che ci ha animato, non l’inutile critica fine a se stessa, ma piuttosto la volontà di contribuire con proposte e idee a un nuovo rapporto tra Società di Corse e Proprietari, entrambi essenziali per il rilancio del nostro sport.
La volontà di UPG è di raccogliere tutti i vostri contributi e presentarli sia al Ministero – rappresenterebbero un aiuto per le Commissioni di valutazione predisposte dalla Direzione Generale per l’Ippica – sia agli stessi gestori degli Ippodromi che potrebbero prenderne spunto per valutare un punto di vista differente dal loro. A voi la parola, anzi la penna, dunque!
Assieme a questo, non è certo finita l’opera di UPG per ottimizzare le risorse a disposizione. Infatti è di pochi giorni orsono il Decreto Ministeriale che ha modificato alcune date e allocazioni. Il trasferimento di data si era reso necessario poiché la concomitanza tra la domenica di Milano e quella di Capannelle con Parioli e Regina Elena si configurava come uno spreco inaccettabile. Siamo felici di constatare come il Ministero abbia accolto la nostra richiesta di anticipare a sabato 26 San Siro, così come la modifica della chiamata del Premio Lombardia che grazie ai consigli dei nostri tecnici è stato portato per 4 anni e oltre. Assieme a queste il Ministero ha accolto l’aumento di dotazione della Gran Corsa Siepi di Merano e una piccola aggiunta al montepremi ordinario di San Siro.
Entrambe le scelte ci trovano d’accordo, l’ostacolismo deve poter contare su una serie di prove d’élite remunerate in maniera adeguata, se vogliamo che Merano continui a fungere da collettore della passione, non solo italiana (i segnali di risveglio ci sono) ma soprattutto europea e mitteleuropea in particolare. Idem per quanto concerne l’incremento del montepremi di San Siro, che è innegabilmente uno dei due fari ippici nostrani, assieme ovviamente a Roma. Ebbene questa aggiunta diventa necessaria, ma certamente non ancora sufficiente, se pensiamo che a breve Milano ospiterà anche le corse in ostacoli.
A fronte di queste scelte che, lo ripeto, sono necessità concrete e incontrovertibili, alcuni hanno storto il naso. Trovo comprensibile lo facciano i rappresentanti di angloarabi e arabi che hanno visto una minima decurtazione del loro montepremi, ma a questi ricordo come tali razze siano le uniche che nell’ultimo decennio hanno visto fortemente aumentare il loro montepremi, mentre il PSI lo ha visto al contrario fortemente diminuire. Un assurdo che non è giustificato, né dallo spettacolo in pista, né dal volume di scommesse, nettamente più basso per le prove per AA e PSA e neppure da una necessaria trasparenza per il pubblico che non è minimamente a conoscenza delle prestazioni extra pista di questi cavalli, i famosi palii, che rappresentano il palcoscenico principe per gli AA.
Risulta dunque palese che esista una stortura in questa situazione e se finalmente il Ministero inizia a metterci mano non si può proprio gridare alla scandalo, anzi.
Ma siccome UPG non è usa parlare senza proporre, riteniamo che la vera soluzione da ricercare sia quella che suggeriamo da tempo, ovverosia definire a monte le risorse a disposizione di AA e PSA, razze totalmente differenti dal PSI e che quindi non si capisce perché debbano attingere al montepremi riservato al purosangue inglese. In passato la ripartizione avveniva a monte tra galoppo (PSI), trotto e sella, ebbene torniamo a questa soluzione con il sella che comprenda anche il montepremi per AA e PSA, certamente ci sarà da discutere in anticipo, ma si eviterebbero polemiche durante l’anno e soprattutto si vedrebbe davvero quali risorse sono a disposizione di ciascuno e quanto queste fruttano al sistema nel suo complesso.
Altro aspetto che ritengo basilare e sul quale dobbiamo continuare a lavorare è quello della programmazione futura.
Ho trovato fondamentale la discussione su Grande Ippica Italiana riguardo alle leve e agli interventi da compiere per allocare al meglio le risorse a disposizione. Ne ho già parlato nella precedente newsletter, ma ci ritorno perché lo ritengo argomento centrale.
In questa nostra pongo l’attenzione alla necessità di mettere al centro di ogni discorso inerente la programmazione, il Proprietario e lo Scommettitore. Non lo dico perché sono Presidente dei Proprietari e nemmeno per sminuire la figura dell’Allevatore, che è indubbiamente centrale ma che, nella programmazione, deve per forza essere messo un passo, non indietro, ma di lato.
Il vero fine deve essere tornare a rendere spettacolari tutte le nostre corse, sia per aumentare il volume di scommesse su di esse, sia per tornare ad intercettare il grande pubblico e quindi nel medio e lungo periodo aumentare la base dei Proprietari. Solo così potremo avere la speranza di rilanciare il nostro sport.
Non è lavoro semplice, talvolta le due necessità sono in antitesi, però nella stragrande maggioranza dei casi così non è e quindi dobbiamo impegnarci in tal senso. Il Ministero che ha dimostrato di essere attento e ricettivo alle proposte che arrivano dalle Categorie dovrebbe valutare e convincersi che solo attraverso una reale programmazione centralizzata sarà possibile raggiungere questo risultato. Così facendo potremmo tagliare i famosi rami secchi (ribadisco che è cosa ben diversa dal puramente tagliare le corse), potenziare quelle giornate e quelle realtà che dimostrano di saper lavorare e infine dare al Proprietario un’esperienza di corsa che lo gratifichi davvero e allo scommettitore un prodotto corsa che lo invogli a giocare.
La centralizzazione sarebbe un cambiamento epocale che se ben attuato risolverebbe molti dei problemi ippici. Le resistenze è ipotizzabile possano inizialmente arrivare dagli ippodromi, ma sono certo che se il processo venisse attuato correttamente, questi ultimi sarebbero i primi ad avvertire i benefici che deriverebbero anche a loro.
Concludo questa mia comunicandovi che sono arrivate nei nostri uffici le copie dell’Annuario e che a breve inizieremo la loro distribuzione.
Un caro saluto e a presto,
Antonio Viani
Presidente Unione Proprietari Galoppo